L’Arca conquista Roma

Un terzo posto che vale oro. È con questo spirito e con grande emozione che riceviamo la medaglia di bronzo per la sezione “Lavoro dignitoso e riduzione delle disuguaglianze” di Confcooperiamo 2030, il primo concorso fotografico sulla sostenibilità cooperativa di Fondo Sviluppo e Confcooperative Nazionale: un riconoscimento importante che convalida davanti a una platea prestigiosa il percorso de L’Arca, che da piccolo ente di cooperazione locale si sta lentamente trasformando in un punto di riferimento territoriale per i servizi socio-educativi.

La didascalia dello scatto premiato: “Qualità della vita, inclusione sociale, ma soprattutto autonomia e valorizzazione della specificità di ognuno. Questi i pilastri sui quali ONU fonda, con Agenda 2030, la costruzione di un futuro di opportunità e di pari diritti per le persone con disabilità di tutto il mondo. Una cosa semplice, all’apparenza, ma che affonda le radici nel significato più profondo dell’essere umani: la solidarietà, il reciproco apprendimento, un virtuoso “do ut des”. Non è, in fondo, questa la ragione per cui nasce il mestiere dell’educatore, il professionista capace di estrarre come veri e propri diamanti le abilità, le autonomie, le peculiarità di ciascuno di noi?”

Protagonisti dello scatto premiato, il piccolo Diego, utente del Centro Socio Educativo L’Arca, e la nostra educatrice e socia Lucia Andrigo, che afferma: “Sono molto felice ed emozionata perché questa foto racchiude più di un semplice momento di lavoro e di attività. Essere un educatore significa essere partecipi della vita dei bambini e dei ragazzi di cui ci prendiamo cura, condividendo con loro la quotidianità, i passi in avanti e i momenti difficili. Un passo a due fatto di sensibilità, poesia, sostegno e apprendimento reciproco che l’obiettivo ha saputo sintetizzare in un istante”.

A firmare l’opera, Carlotta Civiletti, addetto alla Comunicazione della cooperativa: “Do ut des è uno scatto speciale, a me molto caro. Sin dal primo istante ho capito che aveva il potere di trasmettere per davvero quello che facciamo e, soprattutto, di comunicare il valore sociale dell’educazione: credo che in un’epoca di crisi è nei valori fondamentali che si debba cercare il motore della ripartenza, e fra questi c’è senza dubbio la cura dell’altro, il non lasciare nessuno indietro, che, a parer mio, è anche un po’ il seme della civiltà. Partecipare con questa foto a Confcooperiamo 2030 ci ha permesso di rafforzare questo concetto e di calarlo nel contesto degli obiettivi dell’Agenda 2030 di ONU, che vedono proprio nel concetto della sostenibilità ambientale, sociale ed economica la costruzione di un futuro migliore.”

La premiazione, svoltasi a Roma lo scorso 3 novembre nel Palazzo della Cooperazione, è stata accompagnata dagli interventi dei relatori della Prima Giornata della Sostenibilità, promossa da Confcooperative Nazionale, dal Presidente Maurizio Gardini e dal Censis. Obiettivo dell’evento, la costruzione di un percorso condiviso e concreto, in grado di portare avanti i 17 obiettivi di sostenibilità promossi dalle Nazioni Unite creando consapevolezza, posti di lavoro e, soprattutto, nuove reti e sinergie tra gli associati dell’ente, gli attori della cooperazione, il pubblico e il privato sociale.

“Avere avuto l’opportunità, – conclude – nel nostro piccolo, di accendere un faro sulla generosità, sulla cooperazione sociale e sulla qualità della vita e l’inclusione sociale delle persone con disabilità ed aver visto i nostri sforzi riconosciuti con questo premio è stato davvero incredibile”.