Vivere sul filo della SensABILITÀ

Vi abbiamo parlato tante volte di inclusione sociale. Di cultura del diverso. Di abilità diverse. E altrettante volte di bambini, adolescenti, uomini e donne. Delle loro vite e dei loro sogni. Quello che non vi abbiamo mai detto, però, è che c’è una stanza dove tutti questi fili si incontrano, si intrecciano, coesistono.

Con questo post vi presentiamo SensABILITÀ, il nostro progetto in collaborazione con Fondazione Comunitaria del Varesotto per l’inclusione sociale. Un’idea ambiziosa che, grazie alla collaborazione di diversi enti del territorio, ben presto ha dato come frutto l’allestimento dell’ambiente multisensoriale Snoezelen.

Si sono imbarcati con noi in questa avventura, Fondazione Comunitaria del Varesotto, finanziatore e partner di progetto, le associazioni Arca ed Edera, Airett Onlus, RTS Onlus, L’Istituto Comprensivo Galilei e il comune di Tradate, il piano di zona locale e i nostri amici delle cooperative Baobab e San Carlo. Ad unirci, la solidarietà e l’intento di lavorare per il benessere psicofisico delle persone con disabilità attraverso il metodo della stimolazione multisensoriale globale.

Per l’inaugurazione della nuova stanza abbiamo invitato il Dottor Fabrizio Giorgeschi -psicologo, psicoterapeuta e formatore del metodo Snoezelen dell’Istituto Privato di Riabilitazione Madre Divina Provvidenza – che ci ha spiegato come funziona: “La parola snoezelen viene dall’olandese e richiama i concetti di ricerca e di rilassamento. All’interno di questo ambiente ci sono pareti colorate, proiettori, diffusori di aromi e bolle di sapone, pannelli tattili, amplificatori di suoni e rumori. Grazie allo spirito di osservazione e all’istinto all’adattamento, le persone che entrano vengono facilitate nell’attenzione, nel contatto con l’esterno, nella consapevolezza di sé e, in generale, nella relazione con il mondo circostante. Di rimando, gli operatori, coinvolgendo gli ospiti a interagire con l’ambiente, instaurano con loro in modo del tutto naturale un rapporto di ascolto e di fiducia. La stimolazione multisensoriale si rivela utilissima per il benessere psicofisico delle persone affette da disabilità congenite ed acquisite: ragazzi autistici, uomini e donne colpiti da ictus o traumi cranici, anziani con morbo di Parkinson e demenza senile”.

Un posto davvero speciale che abbiamo il piacere di condividere con chi vorrà visitarlo. La stanza sarà aperta, in un primo momento, alle varie realtà del territorio che si occupano di disabilità. In un secondo momento, potranno accedervi gruppi di lavoro misti, formati da bambini normodotati e diversamente abili, in modo da favorirne l’inclusione sociale ed improntare la parte educativa delle lezioni sui valori dell’accoglienza e della diversità.

Vogliamo dare un segnale di integrazione significativo con un ambiente fuori dall’ordinario, nato dalla solidarietà per costruire ponti e abbattere muri. Anzi, barriere.